Trezzo sull’Adda, un’oasi naturale a pochi passi dalla grande Milano

Dimenticate il traffico cittadino, i numerosi negozi e le luci dei locali sempre accese.
Qui, a Trezzo sull’Adda a far da padrona è la natura. Bella ed imponente, resiste a pochi passi della grande e caotica Milano, inconsapevole del suo splendore, così semplice ma non banale. Situata nella parte est di Milano, Trezzo sull’Adda è un piccolo borgo lombardo, la cui origine toponomastica è incerta. La teoria più acclamata è che il nome Trezzo D’adda derivi da “trecc” col significato di promontorio (nell’antica lingua germanica) ed unito all’omonimo fiume presente in zona, l’Adda appunto.
Si presenta così questa borgata, una grande ansa fluviale che conserva ancora costruzioni tipiche medievali. Non a caso, imponente e suntuoso vi troviamo un castello: Il castello Visconteo.
Scenario di sanguinose vicende fra Guelfi e Ghibellini (e successivamente fra Visconti e i Torriani) il castello fu per lunghi periodi conteso per acquisirne la proprietà. Adibito a fortezza militare fu più volte ricostruito a causa degli innumerevoli incendi e danni bellici. L’aspetto attuale risale al 1300, quando Barnabò Visconti lo fece ricostruire per utilizzarlo come signoria privata. Misterioso ed emblematico, tra le sue mura “racchiude” intrecci ed antichi giochi di potere. Si racconta che proprio Barnabò fece costruire un misterioso ingranaggio di lame su uno dei due pozzi di cui è dotato il Castello. Attraverso dei lucubri sottopassaggi poteva così “disfarsi” delle proprie amanti e dei propri nemici nelle acque del fiume Adda. I due pozzi, infatti, sono posti sotto il livello del fiume, è questo permetteva di “liberarsi” dei nemici in maniera semplice senza dettar sospetti.
Oggi è un elegante albergo e location d’eventi, che ospita numerose mostre e manifestazioni, visitabile su prenotazione.
Il castello non è l’unica attrazione lungo il borgo, vi è anche la Centrale idroelettrica Taccani.
Su progetto di Gaetano Moretti, l’edificio risale agli inizi del 1900 e fu voluto fortemente da Cristoforo Benigno Crespi con l’intendo di poter sfruttare le acque del fiume Adda per dar energia elettrica.
Nonostante la sua complessità, è un gioiello architettonico industriale in stile neoromanico e liberty.
Al suo interno troviamo: il museo interattivo dell’energia rinnovabile, la sala macchine e quella liberty, che è possibile visitare su prenotazione. La centrale idroelettrica è infatti gestita da ENEL GREEN POWER che si occupa della promozione e del mantenimento dell’intero stabile.
A rendere però questa piccola borgata unica ed inimitabile è senza dubbio il paesaggio.
È il luogo adatto se volete trascorrere qualche ora in pieno relax, immersi nella natura, passeggiando lungo il fiume.
È facile perdersi tra i suoni della natura, i colori e la sensazione di pace che indubbiamente vi accompagnerà in questa breve gita fuori porta, lontana dalla bella ed ecclettica Milano .
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