Recensione: “ LA REGINA DELLE BATTAGLIE (ROMULUS 2)” di Luca Azzolini
Secondo, avvincente capitolo di una saga epica, per stile e respiro, che mira a riscrivere la leggenda della fondazione di Roma.
Riscriverla, ma non stravolgerla. Non del tutto. Questa rivisitazione infatti attinge alla tradizione in maniera originale, donando un’interpretazione alla storia possibile, fra scontri di culture, potere e superstizione. Lo stile è evocativo come nel primo volume, ma diverse descrizioni sono poetiche. Molto intense.
Questa seconda prova vede l’evolversi di molte situazioni e personaggi, mentre il Fato, presenza quasi tangibile, intesse le sue reti per condurre gli uomini verso la fondazione della Città Eterna. Questa si palesa, almeno in un gioco di ombre e profezie, come una meta ambita e temuta in una sfida tra Rumia e Marte, tra il mondo osco e quello latino… E gli dei sono più presenti in questo libro, anche se nascosti dai sogni e dalle parole degli oracoli. Sono più presenti, dicevo, dando una piega più mitologica, quasi fantasy, alla narrazione.
Ilia, giovane figlia del re Amulius, ex vestale, ora votata anima e corpo a Marte, è il personaggio che rappresenta meglio l’evoluzione della vicenda, forse persino più della Bambina Bianca, l’ oracolo del Branco dei Lupi, il popolo degli Osci… Sanguinaria e spietata, Ilia si erge in un mondo di uomini con alle spalle l’ombra imponente de suo dio. E’ lei che emerge di più dal romanzo, quella dai più forti cambiamenti, mentre il tormento di Yemos e l’incertezza di Wiros trovano una sorta di “redenzione” in un rapporto fraterno ritrovato, in un destino che vedrà probabilmente entrambi i giovani essere i pilastri della Città che conquisterà il mondo…
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