La leggenda dei 40 giorni, la biografia di Maria Dolores Secco

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Nuovo libro auobiografico per la Blitos Edizioni che, seppur nata da poco nel panorama editoriale, sembra essere già molto ben quotata da autori, emergenti e non, che vogliono realizzare il desiderio di pubblicare un romanzo e, fino ad oggi, la nuova realtà ha pubblicato romanzi di qualità.

Oggi vi parliamo de La leggenda dei 40 giorni di Maria Doler Secco, giovane autrice che pubblica la sua autobiografia.

Sembra strano che una ragazza così giovani pubblichi la sua storia ma l’autrice ha molto da raccotare, molto dolore e tanta speranza.

la leggenda dei 40 giorni non è un libro per tutti, è un libro per chi ama le storie vere, è per chi sa ascoltare oltre che leggere, per chi non si ferma all’apparenza.

Autobiografia sentita e sofferta dell’autrice che a soli 27 anni ha già vissuto tanto. Un racconto fatto di ricordi, flashback, memorie segrete. Maria Dolores Secco ci accompagna per mano al centro della sua esistenza, segnata dalla violenza, dalla difficoltà di appartenere a un credo religioso dogmatico, dai disturbi alimentari, dall’autolesionismo e, non ultimo, da una malattia genetica che, per concederle la gioia della maternità, l’ha resa madre di molti angeli. Una vita in salita, quella raccontata in questo libro, affrontata dapprima con rabbia e fame d’amore e poi con via via crescente consapevolezza fino ad arrivare alla pacata accettazione che tutti noi non possiamo fare altro che giocare al meglio con le carte che la vita ci ha concesso.

L’AUTRICE

Maria Dolores Secco nasce nel settembre del 1993 a Valdobbiadene in Veneto, dove vive fino ai diciotto anni. Appassionata d’Arte, consegue il diploma liceale per poi specializzarsi nel settore della moda. All’età di sedici anni comincia a scrivere un primo romanzo, prefiggendosi l’obbiettivo di scrivere una pagina al giorno per un anno intero. Racconta in quelle pagine la sua vita particolare, affrontandone i vari aspetti: le violenze, la spiritualità, i disturbi alimentari, l’autolesionismo. La bambina che dormiva al contrario è l’opera che custodisce gelosamente nel cassetto.

Si sposa molto giovane e da subito inizia a costruire una famiglia che pian piano diventa sempre più numerosa. Diventata attivista per i diritti delle donne, la parità di genere e il diritto d’ espressione, è con questi valori che cresce i suoi figli.

Nel 2019 a causa di una malattia genetica ha un importante crollo emotivo che la obbliga a rivedere ciò che vuole per sé stessa e per il suo futuro, e nel 2020 durante la pandemia di Covid-19 decide di trasformare la sua passione per la scrittura in un lavoro. La leggenda dei 40 giorni è il risultato di quella decisione.

Laura, una donna rivoluzionaria

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Pubblicato in Altro, Arte, Redazionale
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