Incute Risoluzioni 

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Incute Risoluzioni

Colleziono onde di lembi cobalti,

come puzzle per creare elisio

infranto in uggia etra, 

dove astratto magenta permanente dell’istante che incorre nel bigio

corrompe insigne

lo strido dello squarcio

spargendo  suspense

come pigmenti

di gocce d’amore e fiducia

nel lungo boulevard

della mia vita,

per raccogliere fedele

frammenti di argilla cotta

inflitti nei manrovesci dei disinganni

a rapportarmi con la edulcorata realtà

orientandomi inversamente

uscendo definitivamente

dal seno dell’illusione ottusa

di raggiungere un saggio traguardo

al fine del viale

dopo arduo affanno,

quando invece prima

dell’arcata  iniziale marcia

avrei dovuto

rottare in orizzonti più rosei

ponderando con alacre maestria

una gloria più accessibile

da abbracciare

consapevole di ottenere

per allietarmi

nel recinto della quiete,

che non avrei dovuto abbandonare

per rincorrere le brillanti stelle

nel firmamento del certo infinito

incognito discusso

in sub iudice dal mio animo

in costante preda

da quelle folate contraddittorie

tra sogno e ragione

a farsi guerra,

per vincermi in fine consumata

dai rimorsi e sensi di colpa

di quel che poteva essere

e non è stato

per aver preso

la direzione del sopravvento

sussurrato a gran fiato

all’orecchio della mia impulsività,

nel coronare cieca

la ricerca terminale

in un sorriso di sogno

da stringere tra le mie braccia.

©Laura Lapietra

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