Gotica Chimera di Francesca Ghiribelli – recensione

La prima cosa che spicca e che colpisce il lettore è la qualità poetica, i versi di Francesca ti catturano alla pari dei versi della poesia romantica e gotica in cui ci imbattiamo nelle raccolte e nelle antologie, ovvero alla pari dei classici. Ma cosa significa precisamente qualità poetica? La capacità di esprimere emozioni e sentimenti con un’arte raffinata, attraverso una costruzione sofisticata di cui non si sente il peso ma solo la bellezza dell’architettura. Già solo per questo la raccolta di Francesca merita di essere letta, come una perla nel mare. Lo stile gotico, quindi, in queste poesie non è un contenitore di maniera ma un mondo da attraversare per riscoprire emozioni intense e intraprendere un percorso interiore. La malinconia come uno stato d’animo prezioso per raccogliersi in se stessi “tra le lacrime della neve”, ripensare alle proprie esperienze e ritrovare l’armonia con il mondo perché, parafrasando Francesca, la luce si fa strada solo nel buio. E allora invito con entusiasmo i lettori ad avventurarsi nel bosco magico di questa raccolta, a riscoprire l’amore e la magia con lo sguardo intenso e aperto allo stupore che avevamo da ragazzi, perché alla fine anche questo è un dei segreti della poesia gotica e romantica, farci riappropriare delle emozioni intese che credevamo perdute con il dissolversi dei nostri vent’anni. Dove l’immagine e l’essenza della persona amata sono “ombra del mio respiro” mentre “oscure figure sfiorano il crepuscolo” finché ci sorprende un nuovo mattino di luce e di “argentea brina”.
Pubblicato in Altro, Arte, Poesia
4 Commenti
spiccata recensione che desta la curiosità di leggere i versi
Grazie! Mi avevano incuriosito questi versi gotici che nel panorama italiano sono un po’ una rarità
interessante
Grazie mi fa piacere che hai trovato motivo di interesse e curiosità