Il calore sotto la neve nelle tue braccia, accende il fuoco d’amore nel gelo sotto i pini bianchi. Laura Lapietra ©Leggi ancora
giunchi fioriti – un passo dopo l’altro segna quel tempo Laura Lapietra ©Leggi ancora
Mamma, la più bella parola del mondo, la più bella parola d’amore che possa mai esserci, un’infinità di significati profondi racchiusi in un’unica persona lei dolce profumo indimenticabile che sa di giardino di rose fiorito nell’anima del nostro destino che sa di vita vera, e ancora molto molto di più e amore puro, autentico, indescrivibile! […]Leggi ancora
impetuose onde marine stravolgono dune invernali Laura Lapietra©Leggi ancora
È ti guardo sbocciare nel grembo della primavera, rapito dal tuo regale olezzo, contemplando il fluire del tempo. Ti lascerò come una dea primeggiare nell’inverno dei miei dilemmi, dissipando inenarrabili arcani, esorcizzando tremiti senza voce. Oh tu rosa dalla muliebre bellezza, le tue aculee spine sono prigione per la mia brama di coglierti, egotista sotto […]Leggi ancora
Che siano benedette le sagge mani dei lavoratori della terra, che, con il sudore, fecondano alberi da frutto, nutrendo radici affamate d’acqua sotto il calore del sole, tra il profumo umido della terra arata. Come le braccia di chi, operaio edile, agisce sui cantieri all’ombra dei pericoli e degli sforzi per obbligo, mentre il ferro […]Leggi ancora
le camomille – mi quieta il tuo sguardo sotto i mandorli in fiore Laura Lapietra ©Leggi ancora
Tra veli d’ombra il sol si cela nel mar d’azzurro del cielo. Il vento freme di speranza su candide nubi appese che, a passi di danza, sussurrano i limiti ai miei occhi luci dorate fra nebbie erranti. Sospira l’alba in me tra veli grigi, come un destriero fra monti capovolti. Squarcia le tenebre, rompe i […]Leggi ancora
i papaveri – da lontano il trattore nella campagna il fruscio tra fronde accarezza ricordi Laura Lapietra ©Leggi ancora
E fu il rovente furore di un istante, il risveglio dal tepore della routine un eco offuscato e sordo del passato permanente nelle antiche stanze convalescenti dei giorni fioriti di brume e arie terse a gremire palcoscenici di vissuti sfiorendo al calar della sera nel sapore del suo olezzo. Poi, via, fingere come se nulla […]Leggi ancora